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Grandissimo successo della community di Dungeons and Dragons (D&D). Dopo molte polemiche e annunci contrastanti, la Wizards of the Coast ha fatto marcia indietro in merito alla nuova licenza che avrebbe introdotto clausole più stringenti per i contenuti creati da terze parti e compatibili con il sistema di gioco di D&D.
Grazie a questa clamorosa vittoria una parte consistente del regolamento del popolare gioco di ruolo verrà pubblicata sotto la licenza Creative Commons, permettendo a tutti di distribuire, modificare e creare opere derivate dall'originale, anche a fini commerciali.

Il sondaggio promosso da WOTC per raccogliere feedback sul passaggio alla nuova licenza commerciale sarebbe dovuto rimanere aperto sino al 3 febbraio. La casa editrice, però, ha deciso di interromperlo in anticipo svelandone i risultati.
Oltre 15.000 utenti di tutto il mondo hanno partecipato al sondaggio.
L'88% non desidera pubblicare contenuti con il nuovo accordo; il 90% avrebbe dovuto cambiare aspetti del proprio lavoro per rispettare la licenza aggiornata; l'89% non è contento del passaggio alla nuova licenza in danno della OGL 1.0; l'86% è scontento delle nuove norme sui tabletop virtuali; e il 62% è favorevole al passaggio alla licenza Creative Commons.

Una vera e propria stangata di pareri negativi per la casa editrice, a cui si aggiungono boicottaggi e disdette degli abbonamenti DnDBeyond, tanto da spingerla ad un veloce dietrofront.
Cosa ha causato tutto questo marasma? Wizards of the Coast (WotC), come sapete, è la società - del gruppo Hasbro - che detiene i diritti sul marchio D&D.
Una buona parte del successo di questo GDR consiste nell'enorme mole di contenuti "compatibili" realizzati da terze parti.

Fino ad oggi questo è stato possibile tramite la Open Game License. Nella sua versione 1.0 lanciata nel 2000 ha permesso di realizzare e mettere in commercio qualsiasi tipo di contenuto utilizzabile con le regole di D&D. Unici limiti sono le ambientazioni, i personaggi, le illustrazioni, i loghi e i nomi di appannaggio esclusivo della WotC.

Il successo di D&D, dunque, si deve anche al modo di "pensare aperto" da parte della casa editrice, che ha permesso al gioco di ruolo di evolversi grazie ai diversi contributi dei fan e creators. Immaginiamo, adesso, il successo del gruppo Critical Role, che grazie alla serie Vox Machina (presente su Prime Video) ha svolto un ruolo fondamentale nel rendere -ancora più- famoso D&D.

La community base di D&D ha, dunque, vinto questa importante battaglia. Ma sarà la fine della guerra commerciale?

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